Maria Rosa Panzera

Maria Rosa Panzera

Astrocuriosità | gennaio 2021 – Tu quoque Gregorii

La curiosità del mese a cura di Tomaso Belloni Oggi torniamo a parlare di tempo e di calendario, proseguendo il discorso iniziato con la curiosità di gennaio 2018 (“Il giorno più corto”).Allora abbiamo parlato di anno, solstizi ed equinozi. Qui parliamo del calendario più in generale, di imperatori e di papi.Una suddivisione del tempo è necessaria per organizzare le attività e gli eventi astronomici forniscono tre tempi fondamentali: il giorno, il mese e l’anno.Il giorno è il tempo di rotazione della terra, anzi per essere più precisi il tempo di rotazione apparente del sole intorno alla terra.La terra ruota sul proprio asse facendo un giro in poco più di 23 ore, 56 minuti e quattro secondi.Dato che in questo tempo il pianeta si sposta nella sua orbita intorno al sole, perchè il sole torni ad essere nello stesso punto bisogna aspettare ancora 3 minuti e 56 secondi: in totale 24 ore.Il mese è il tempo di rotazione della luna intorno alla terra, per cui si applica la stessa correzione di cui sopra: la luna torna nello stesso posto rispetto alle stelle in media ogni 29 giorni 12 ore e 43 minuti.L’anno è il tempo di rivoluzione della terra intorno al sole, pari a 365.242374 giorni, quasi esattamente.Il giorno è utile per scandire il tempo giornaliero: per motivi storici è diviso in 24 ore, le ore in 60 minuti e i minuti in 60 secondi.Ce le siamo inventate noi e la suddivisione è esatta. Anche qui ci sarebbe da raccontare, ma non abbiamo spazio.L’anno è essenziale per le attività a lungo termine, soprattutto quelle di tipo agricolo. Il mese è un ottimo tempo intermedio.Qui sorge il problema: non c’è un numero intero di giorni in un mese e non c’è un numero intero di mesi in un anno, e sarebbe bizzarro se fosse così. Da qui il problema del calendario, che ha tenuto occupata l’umanità per secoli.Come far quadrare questi numeri?La storia del calendario nei secoli e nelle varie civiltà è molto interessante, […]

Astrocuriosità | dicembre 2020 – L’universo accelera

La curiosità del mese a cura di Gabriele Ghisellini Avete una lampadina da 100 Watt?Bene, provate a guardarla, di notte, a distanze diverse.Ovviamente, man mano che vi allontanate, la luce che vi arriva sarà via via più fioca.Se avete un buon occhio, dopo un po’ di prove sarete capaci di stimare a che distanza siete dalla lampadina solamente guardandola.Se poi avete uno strumento che misura la luce in arrivo potreste essere più precisi.Ma certo non vi immaginate che in questo modo si possa misurare l’universo.Addirittura. E invece è proprio quello che gli astronomi hanno cercato di fare per decenni.La cosa difficile non è tanto misurare la luce che ci arriva, la cosa che ha tenuto impegnati gli astronomi è stata trovare la lampadina da 100 Watt …O meglio, una sorgente di cui si sapeva la luminosità assoluta. Infatti, se non sapete la potenza della vostra lampadina come fate a misurarne la distanza?Non potete.Finalmente, negli anni ’90 del secolo scorso, si trovò che un certo tipo di supernova, quelle che vengono chiamate Ia, potevano essere considerate come delle lampadine standard, perchè avevano tutte la stessa luminosità.Si è anche capito il perchè: queste stelle, prima di esplodere, sono delle nane bianche che accrescono materia da una stella compagna e quando raggiungono una massa di circa 1 massa solare e mezza esplodono.Il fatto che il valore della massa a cui esplodono sia sempre lo stesso spiega perchè la loro luminosità sia sempre la stessa.Quando misuriamo la luce che ci arriva da queste supernovae, facciamo come con la lampadina da 100 Watt, e sappiamo risalire alla loro distanza.Ma questo non basta per misurare l’espansione dell’universo. Infatti sapere la distanza tra noi e la supernova non implica che la distanza che ci separa stia crescendo.C’è un’altra informazione cruciale che possiamo ricavare dalle osservazioni di queste supernove, ed è lo spostamento verso il rosso della loro luce, il cosiddetto redshift cosmologico.Questo effetto esiste solo se l’universo si espande.La luce è partita dalla […]