Astrocuriosità | novembre 2025 – Raggi X allo specchio: III – Gli strani specchi del dottor Wolter

La curiosità del mese a cura di Daniele Spiga Prosegue la serie introduttiva all’ottica dei raggi X, parte del progetto AOX (P.I. Marta Civitani, INAF-Brera) finanziato da ASI per lo sviluppo di ottiche monolitiche per raggi X in vetro sottile. Dopo avere descritto il principio della riflessione totale su cui si fonda il funzionamento di uno specchio per raggi X, e dopo avere spiegato le bizzarrie del suo indice di rifrazione… è finalmente giunto il momento di mostrare come sono fatti per davvero gli specchi che formano le ottiche dei telescopi X che osservano, ormai da oltre 60 anni, l’universo ad alte energie. Ma prima di entrare nel vivo della questione, facciamo un salto indietro nel tempo… di più di due millenni! Anno 212 a.C: infuria la seconda guerra punica tra Roma e Cartagine. Il console romano Claudio Marcello assedia dal mare la città di Siracusa, alleata dei Cartaginesi. L’assedio si protrae da due anni e risulta molto più difficile del previsto… perché a organizzare le difese c’è nientemeno che il più grande scienziato dell’antichità: Archimede. E tra le invenzioni di Archimede ci sono enormi catapulte, gigantesche tenaglie di ferro che sollevano e rovesciano le navi romane, e l’arma più micidiale di tutte: uno specchio parabolico in grado di concentrare la luce solare sullo scafo delle navi, che essendo fatte di legno, prendono fuoco e affondano, per la disperazione del console che in Senato dovrà rispondere a molte domande imbarazzanti. Almeno: così ci racconta il matematico bizantino Artemio di Tralle, che però… è vissuto ben sette secoli dopo questi avvenimenti e non si capisce da quali fonti abbia tratto la notizia di questa strabiliante invenzione di Archimede (spoiler: Polibio, che è lo storico romano vissuto più vicino agli eventi, non ne fa menzione, e nemmeno un cenno si trova in […]









