La curiosità del mese a cura di Gabriele Ghisellini
L’età dell’oro è finita.
L’epoca in cui le stelle si formavano ad un ritmo forsennato, producendo stelle, supernovae, stelle di neutroni e buchi neri è tramontata.
È finita quasi dappertutto la bulimia dei buchi neri al centro delle galassie, condannati adesso ad una dieta ferrea a base di qualche sporadica stella di passaggio, una ogni centomila anni.
Sì è vero, le stelle si formano ancora, proprio vicino a noi c’è la costellazione di Orione con le sue stelle blu, stelle bambine appena formate, ma il baby boom stellare è finito. Questo andamento è caratteristico di tutte le galassie, non solo della nostra.
Quasi tutte le galassie dell’Universo hanno formato stelle fin dai primordi dell’Universo stesso, e continuano anche adesso, ma con ritmi diversi.
La massima produzione di stelle si è avuta circa 10 miliardi di anni fa, e da allora la natalità stellare sta diminuendo: adesso le galassie, in media, fanno 10 volte meno stelle di 10 miliardi di anni fa (vedi Fig. 1).
Il Sole e il sistema solare si sono formati circa 5 miliardi di anni fa e quindi in un’epoca in cui la produzione di stelle era già calata rispetto al massimo.
È stata una fortuna per noi, per due motivi molto validi. Il primo è che se il Sole si fosse formato 5 miliardi di anni prima, probabilmente saremmo stati circondati da molte altre stelle, tra cui anche stelle più grandi del Sole, dalla vita breve e violenta, che sarebbero scoppiate vicino a noi, e probabilmente avrebbero reso più difficile la nascita della vita sulla Terra.
L’altro motivo è che 10 miliardi di anni fa l’abbondanza degli elementi diversi dall’idrogeno e dall’elio sarebbe stata minore, e anche questo avrebbe reso più difficile avere sulla Terra gli ingredienti necessari alla nascita della vita.
Sappiamo già che l’Universo, espandendosi, diventa sempre meno denso di materia e di luce.
La radiazione di fondo, residuo fossile del Big Bang, diventa sempre più fredda mano a mano che il tempo passa, ed anche più fioca.
Le galassie si stanno allontanando l’una dall’altra, e quindi diventeranno sempre più deboli e meno brillanti ai nostri telescopi.
E adesso scopriamo pure che la luce delle stelle diminuirà con il passare del tempo perchè ci saranno sempre meno stelle nuove, giovani e molto luminose.
Dato che le stelle piccole vivono più a lungo, la nostra Via Lattea e le altre galassie brilleranno di luce sempre più fioca prodotta da queste stelle longeve, ma deboli.
Il loro colore sarà prima giallo, poi sempre più rosso, e non ci saranno più le zone blu ad indicare le stelle appena nate.
Qualche bagliore improvviso ed intenso segnalerà il pasto dei buchi neri, quando ingoieranno una stella di passaggio, o una nuvola di gas che si è avvicinata troppo.
Per il resto il nostro lontano futuro sarà piuttosto buio.
Ci dobbiamo preoccupare? Beh, tutto ciò succederà tra parecchi miliardi di anni, quindi per ora possiamo dormire tranquilli.