
Una serie di incontri con alcuni grandi astrofisici e astrofisiche italiani/e che, oltre che nel proprio settore di ricerca, si sono distinti anche per le capacità di comunicazione.
Tutti gli incontri si svolgono solo in presenza alle ore 18.00 presso la Sala Aldo Bassetti della Pinacoteca in Palazzo Brera, via Brera 28, dove fin dal 1762 ha sede l’Osservatorio Astronomico di Brera.
INGRESSO LIBERO FINO AD ESAURIMENTO POSTI (posti disponibili: 100)
Nel 2017 è nata una nuova era per l’astrofisica: l’astronomia multimessaggera. Questo approccio rivoluzionario consente di osservare e “ascoltare” l’Universo attraverso molteplici segnali — onde gravitazionali, particelle e l’intero spettro elettromagnetico — offrendo una visione senza precedenti dei fenomeni più estremi del cosmo, come la fusione di buchi neri e stelle di neutroni. Durante questo incontro i relatori vi parleranno del progetto ACME (Centro di Astrofisica per Studi Multi-Messenger in Europa), una rete europea che coordina e integra infrastrutture di ricerca d’eccellenza, con l’obiettivo di rendere più accessibile e coesa la scienza multimessaggera. ACME mira inoltre a formare una nuova generazione di ricercatori e a coinvolgere attivamente i cittadini nei grandi interrogativi dell’astrofisica contemporanea. L’incontro offrirà una panoramica delle nuove frontiere dell’astronomia, tra sfide scientifiche, collaborazioni internazionali e innovazione tecnologica.
Biografia
Silvia Piranomonte
Laureata in fisica presso l’Università “La Sapienza” di Roma e dottorata in astronomia presso l’Università di Padova.
Andrea Melandri
Laureato in astronomia presso l’Università di Bologna e dottorato in fisica presso l’Università di Cagliari.
Entrambi sono Primi Ricercatori presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica, presso la sede dell’Osservatorio Astronomico di Roma, dove conducono attività di ricerca nell’ambito dell’astronomia multimessaggera, studiando diverse classi di fenomeni transienti che emettono onde gravitazionali. Protagonisti della storica scoperta della prima controparte elettromagnetica di un segnale di onde gravitazionali nel 2017, sono attivamente coinvolti in prestigiose collaborazioni internazionali, tra cui il Vera Rubin Telescope e l’Einstein Telescope. Si occupano anche di divulgazione astronomica organizzando seminari, conferenze pubbliche, eventi e spettacoli di astronomia in giro per tutta Italia.
incontri passati
Quando il Neil Gehrels Swift Observatory (per gli amici Swift) fu lanciato in orbita il 20 Novembre 2004, nessuno si aspettava che si sarebbe spinto così oltre il suo primo obiettivo. Era progettato per cercare i Gamma-Ray Burst, lampi gamma che segnalano la formazione degli oggetti più estremi del nostro Universo, ma non si è limitato a osservarne più di 1500 da qui agli albori dell’Universo.
Nel tempo libero, Swift ha regalato alla comunità astronomica immagini e informazioni su tutte le sorgenti più estreme del cosmo: dai buchi neri supermassicci e i loro getti relativistici, alle stelle di neutroni che danzano con una stella compagna, Swift è ancora tra i protagonisti dello studio del cielo X. L’Osservatorio di Brera è uno dei poli internazionali che animano Swift, con un team che si occupa di dare la prima risposta umana alle allerte inviate dal satellite. Cosa significa? A volte può voler dire venire svegliate nel bel mezzo della notte da un messaggio sullo smartphone…
Biografia
Ricercatrice presso l’Osservatorio Astronomico di Brera, si occupa di cercare e studiare le sorgenti più estreme e luminose che osserviamo nelle profondità del cielo: buchi neri giovani, che si nutrono di materia nelle prime fasi dell’Universo. Fa parte del team scientifico del telescopio spaziale Swift, con cui cerca segnali da buchi neri appena nati e stelle alla fine della loro vita.
Ama comunicare i segreti dell’Universo e la loro bellezza a chi non se ne occupa ogni giorno e non manca mai di dare voce alla storia nascosta, le lotte e il futuro delle donne nella scienza. Ha creato insieme a un gruppo di colleghe un viaggio nei misteri del cosmo, una guida illustrata all’Universo: “Apri gli Occhi al Cielo”.
I lampi di raggi gamma (GRBs) sono tra gli eventi più estremi dell’Universo, e anche tra i più misteriosi, nonostante li studiamo da oltre 50 anni. Recentemente, ci hanno regalato un nuovo mistero: una luce inaspettata, una linea di emissione visibile per poco tempo e ad energie (mega-elettronvolt) mai osservate finora. Cosa significa questa scoperta? Come può aiutarci a capire meglio la fisica estrema di questi eventi? Potrebbe essere la firma che rivela l’annichilazione tra materia e antimateria? In questa conferenza esploreremo questo nuovo enigma cosmico, facendo un viaggio nel cuore dei GRBs, dove la materia, in un lampo, può trasformarsi in luce.
Biografia
Maria Edvige Ravasio è ricercatrice post-doc presso la Radboud University a Nijmegen, nei Paesi Bassi. Dopo la laurea in Astrofisica all’Università di Milano-Bicocca, ha svolto il Dottorato di Ricerca in collaborazione con l’Osservatorio INAF di Merate, concentrandosi sullo studio dei lampi di raggi gamma. Membro di collaborazioni europee e internazionali, si occupa dello studio dei fenomeni transienti più estremi dell’universo, con particolare attenzione alla loro emissione ad alte energie.