La curiosità del mese a cura di Gabriele Ghisellini
Si parla del piacere intellettuale, cosa avete capito …
Ma poi, siete sicuri che ci sia una qualche differenza tra piacere fisico e piacere intellettuale?
Il piacere lo sente il cervello, e tutto il piacere ha la stessa origine!
Secondo me ci sono fondamentalmente 4 livelli di piacere.
Cominciamo dal primo livello. Questo lo abbiamo provato tutti, e continuiamo a provarlo. State leggendo una cosa, e non la capite. Però non potete saltarla, perchè siete degli studenti e domani vi interrogano su quella cosa, oppure domani dovete andare in ufficio e spiegare proprio quella cosa ai vostri colleghi di lavoro.
Quindi la rileggete, cercate informazioni da altre parti, ci pensate su. Niente. Non mollate, rileggete, ripensate, ritentate di capire. Alla fine, un barlume. Una sensazione di leggera scarica elettrica, ma non siete sicuri, rifate il ragionamento che vi sembra finalmente giusto, sì ci siete, inconsciamente fate dei check: da qualche parte del cervello emergono dei controesempi, ma no, l’idea tiene, vi sembra proprio di aver capito. Grande soddisfazione, esaltazione, quasi. Piacere. E più avete fatto fatica e più piacere sentite, non è vero?
Secondo livello. Un conto è capire una cosa che è stata ideata, scoperta, inventata da altri, un altro conto è scoprire noi una cosa.
Qualsiasi cosa su qualsiasi argomento, ma che non è mai stata pensata (o quantomeno scritta o divulgata) da altri.
Siete la prima persona al mondo e nella storia a pensare una cosa nuova, ad avere una idea nuova. Il vostro cervello inconscio scandaglia nella vostra memoria per scoprire se l’idea è veramente vostra o se per caso l’avete già sentita, già letta in qualche articolo. Tutto ciò mentre, per esempio, state discutendo con qualcuno, e sentite quasi un pizzicorino quando l’idea nuova, o meglio, l’idea nuova ancora in forma fetale, si affaccia alla vostra mente, proprio mentre state parlando. Succede tutto insieme. Dopo qualche secondo avete già elaborato la versione “adolescente” dell’idea, e la parte inconscia del vostro cervello ha dato il responso: sembra proprio che nei files della vostra memoria non ci sia niente di simile.
A me capita, purtroppo non così spesso come vorrei. E quando mi capita mi viene la pelle d’oca, soprattutto sulle braccia. Per me la pelle d’oca è un marchio di fabbrica, un sigillo di garanzia: l’idea è buona. Dura qualche secondo, ma è un piacere intenso. Molto intenso. È il motivo per cui faccio l’astrofisico. Più della metà delle volte l’idea adolescente che ha scatenato le endorfine del mio corpo si dimostra (da adulta, tipicamente dopo qualche ora) brutta, o sbagliata, o irrealizzabile. Ma l’altra metà delle volte …
Terzo livello. Avere una buona idea che riguarda il funzionamento della natura non garantisce che la natura abbia scelto proprio il “nostro” modo. L’idea può essere bella, elegante, autoconsistente, logica, economica, facile, ma la natura può benissimo funzionare in un altro modo, e non come pensiamo noi. Ma qualche volta invece abbiamo prove concrete di avere proprio azzeccato il funzionamento che la natura ha scelto.
Martin Rees, nel 1966 (aveva 24 anni) ebbe l’idea che i giganteschi lobi radio delle radiogalassie dovevano essere alimentati da due getti di materia, che provenivano addirittura dal centro della galassia.
Non solo, ma questi getti, secondo la sua idea, dovevano essere fatti di materia che si muoveva quasi alla velocità della luce. Non solo: Rees predisse che se questo era vero, allora doveva capitare che i getti che puntavano nella nostra direzione dovevano mostrare un moto (apparente!) più veloce della luce.
4 anni dopo, la conferma sbalorditiva.
La natura ha proprio questo modo di funzionare. Se a livello 2 la scarica di endorfina dura qualche secondo, in questo caso, vi posso assicurare, non esiste sonno, non esiste fame, non esiste fatica … L’eccitazione rimane tanta per tanto tempo (settimane, almeno). Ho creduto di aver raggiunto questo livello una volta sola nella vita, ma mi sbagliavo …
Quarto livello. Questo livello è stato provato da pochi uomini nella storia. È l’apoteosi, e lo descrivo non perchè l’abbia provato, ma perchè viene riportato nelle biografie di questi grandi uomini. Non solo si ha una idea buona, non solo la natura ha scelto, tra tanti possibili, proprio il modo di funzionamento che avete proposto voi. Questa volta avete avuto una idea sulle grandi leggi della natura stessa, non su una cosa specifica. Avete trovato come funziona la gravità. Avete trovato il principio di indeterminazione (cioè siete Heisenberg). Avete scoperto un grande segreto della natura. E quindi siete diventati intimi con la natura stessa. Quando si dice madre natura … È come se ritrovaste il suo grembo, sicuro e caldo.