Era l’ultima ora del giorno…

“Era l’ultima ora del giorno. Da ciò mi accorsi che io doveva aver camminato assai assai. Il sole in quel momento, come dicono i contadini, si voltava indietro, cioè dopo aver declinato dietro un fitto tendone di nuvole, trovava vicino al tramonto un varco da mandare alla terra un ultimo sguardo, lo sguardo d’un moribondo sotto una palpebra abbassata. D’improvviso i canali, e il gran lago dove sboccavano, diventarono tutti di fuoco: e quel lontanissimo azzurro misterioso si mutò in un’iride immensa e guizzolante dei colori più diversi e vivaci. Il cielo fiammeggiante ci si specchiava dentro, e di momento in momento lo spettacolo si dilatava s’abbelliva agli occhi miei e prendeva tutte le apparenze ideali e quasi impossibili d’un sogno.

Volete crederlo? Io cascai in ginocchio, come Voltaire sul Grutli quando pronunziò dinanzi a Dio l’unico articolo del suo credo. […]

Adorai, piansi pregai; e debbo anche confessare che l’animo mio sbattuto poscia dalle maggiori tempeste si rifugiò sovente nella memoria fanciullesca di quel momento per riavere un barlume di speranze. No, quella non fu allora la ripetizione dell’atto di fede insegnatomi dal Pievano a tirate d’orecchi; fu uno slancio nuovo spontaneo vigoroso di una fede che dormiva quieta quieta nel mio cuore e si risvegliò di sbalzo all’invito materno della natura. […]

Sentimenti mal definiti che diverranno idee quando che sia; sentimenti poetici, ma di quella poesia che vive, e si incarna verso per verso negli annali della storia; sentimenti d’un animo provato dal lungo cimento della vita, ma che già covavano in quel senso di felicità e di religione che a me fanciullo fece piegar le ginocchia dinanzi alla maestà dell’universo!”

Le confessioni di un italiano

Ippolito Nievo

Lo so, quest’anno abbiamo scelto un testo difficile; tuttavia quando, inaspettatamente, un’immagine, uno scorcio, un panorama di questo o altri mondi colpirà i nostri sensi mi auguro e credo ci ricorderemo di quel barlume di speranza e di quel senso di felicità provati dinanzi alla maestà dell’universo.
Grazie per averci accompagnato con la vostra presenza in questo anno.
Vi auguriamo delle serene festività e un nuovo anno ricco di slanci e felici scoperte.

Ilaria Arosio
Laura Barbalini
Stefano Sandrelli
Ufficio POE
INAF – Osservatorio Astronomico di Brera

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